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25 GIUGNO: GIORNATA MONDIALE DEL MARITTIMO 2019

La giornata mondiale del marittimo è stata istituita nel 2010 dall’International Maritime Organization (IMO) per rendere omaggio a tutti coloro che lavorano in mare e contribuiscono al commercio marittimo e all’economia mondiale.

Qual è il significato del termine “marittimo”?

Bisogna definire cosa si intende per marittimo, perché sono molteplici le figure professionali che lavorano in mare. 

Sono lavoratori marittimi tutti coloro che: compongono l’equipaggio delle navi munite di carte di bordo; i piloti che operano nei porti; i marittimi imbarcati su “navi minori” (cioè di stazza superiore alle 10 tonnellate o apparato motore superiore a 25 cavalli); le persone che fanno parte dell’equipaggio delle imbarcazioni da diporto.

In Italia ci sono circa 30 mila persone impegnate in mare: il personale volontario nel Cemm (corpo equipaggi militari marittimi); i dipendenti in ruolo delle Ferrovie dello Stato imbarcati sulle navi traghetto; inoltre non bisogna dimenticare gli italiani che sono imbarcati su navi battenti bandiera estera.

Sono 1,5 milioni i marittimi in tutto il mondo a cui si vuole rendere omaggio in questa giornata mondiale anche con campagne social.

L’avvento della campagna attraverso i social media ha contribuito a far aumentare la consapevolezza del ruolo dei marittimi in tutto il mondo.

Un fenomeno molto importante per cui occorre celebrare i marittimi è l’accoglienza che essi rivolgono ai numerosi migranti che, a bordo di imbarcazioni di fortuna, cercano rifugio in Europa.

nave salvataggio lifeboat

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E’ principalmente a marinai, ufficiali e sommozzatori che aiutano i migranti in difficoltà che si vuole dare importanza in questi ultimi anni.

I marittimi di ieri e di oggi svolgono un ruolo fondamentale per l’economia mondiale ma, sebbene il modus operandi di bordo sia cambiato nel tempo, sono accomunati dallo stesso amore per il mare.

marittimi - marinai - navi - the minutes fly - web magazine

Intervista ad un marittimo d’altri tempi

Per celebrare questa giornata abbiamo voluto intervistare il Sig. Mauro, un marittimo d’altri tempi che proprio oggi compie 89 anni.

Il Sig. Mauro ha prestato servizio su varie navi come marinaio, nostromo e capo servizio per 25 anni. 

Ha cominciato a navigare all’età di 12 anni dopo aver sostenuto un esame presso la marina militare. 

La valutazione di ogni candidato veniva espressa sul nuoto, sulla voga e sull’abilità posseduta da ogni ragazzo nel tuffarsi.

All’epoca, dopo l’esame, veniva rilasciato un brevetto che dava la possibilità di prestare servizio a bordo dei moto-velieri.

È proprio così che il Sig. Mauro ha cominciato ad apprendere l’arte del marittimo.

E’ da notare che ci sono molte differenze con l’odierno iter burocratico per approcciarsi ad un impiego soprattutto in termini di età. 

marittimo - giornata mondiale - 25 giugno - the minutes fly - web magazine

Cosa lo ha spinto a diventare un marittimo?

A Molfetta, piccola cittadina in provincia di Bari, dov’è nato il Sig. Mauro, molti uomini sceglievano questo mestiere. Nella sua famiglia già il padre ed il fratello più grande avevano intrapreso la carriera di marittimi.

“Il mio papà, che è morto quando io ero piccolo, era un pescatore e prestava servizio in una piccola nave; mio fratello invece, era diventato capo servizio in una nave più grande. Entrambi hanno prestato servizio anche nelle navi da guerra durante la prima guerra mondiale” dice il Sig. Mauro.

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Ma in realtà un mestiere non si sceglie solo per seguire le orme della propria famiglia. Infatti, testimonia il Sig. Mauro che ha scelto di diventare marittimo a prescindere dalla familiarità che questo mestiere aveva per lui.

“Già da bambino amavo il mare, per me era un posto magico e un rifugio per scappare dalla collera di mia madre che mi rimproverava per le marachelle di bambino”, continua il Sig. Mauro: “Ho sempre rispettato il mare perché, grazie alla pesca, sfamava la mia famiglia che non era molto ricca”. 

“Non appena ho avuto la possibilità di rendermi utile e di imparare cose nuove legate al mare ho colto l’occasione ed ho fatto l’esame per diventare marittimo”.

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Marittimo: pro e contro di questo mestiere

“Essere un uomo di mare non è semplice… Ti manca la famiglia e, quando diventi uomo è difficile creare una famiglia.

Molte donne non accettavano di sposare un marittimo perché per molti mesi gli uomini imbarcati lasciavano sole le mogli e non vedevano crescere i propri figli.

Quando io ero marittimo non c’erano le tecnologie di adesso, non potevo telefonare a casa…” afferma malinconico il Sig. Mauro. 

“Però sono felice di aver scelto questo mestiere perché mi ha permesso di girare il mondo, conoscere tanta gente e tante culture. Ogni volta che tornavo a casa dopo mesi portavo un ricordo dei posti che avevo visitato alla mia famiglia, inizialmente a mia mamma, poi a mia moglie Maria e ai miei cinque figli” ricorda emozionato il Sig. Mauro.

“Devo molto al mio mestiere perché mi ha insegnato a badare a me stesso nonostante la nostalgia di casa”.

“Grazie al mio mestiere ho affrontato le mie paure ed imparato a gestirle” afferma fiero.

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Tanti sono, infatti, i pericoli a cui sono esposti i marittimi. Molti di essi navigano per mare affrontando tempeste che sarebbero in grado di spazzare via una nave di tonnellate.

E ancor più incredibile è che durante le mareggiate i marittimi sono circondati dal nulla.

“Intorno a me avevo solo mare e , durante le tempeste spesso pensavo che, se mi fosse successo qualcosa, non avrei potuto salutare i miei cari”. 

“Tutto l’equipaggio della mia nave aveva paura di morire quando navigavamo durante una tempesta ma nessuno ammetteva di averne” racconta il Sig. Mauro con un leggero sorriso in volto.

E’ proprio per il coraggio, che hanno dimostrato e continuano ad avere tutt’oggi i marittimi come il Sig. Mauro, che si celebra questa giornata.

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