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DONATO BILANCIA – IL MOSTRO DELLA LIGURIA

Donato Bilancia, detto Walter, conosciuto come “il mostro della Liguria“, fu un assassino seriale italiano che riuscì a mietere ben 17 vittime in soli 6 mesi.

Operò per lo più in Liguria e in basso Piemonte, passando da omicidi per vendetta e rapine, a uccidere prostitute e persone casuali.

Donato Bilancia – Il mostro della Liguria

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Donato Bilancia – Foto Fonte: www.dagospia.com

Walter” nasce a Potenza da una famiglia modesta, la quale si trasferisce a Genova nel 1956.

L’assassino non aveva un buon rapporto coi suoi famigliari, così come forma di ribellione iniziò a rubare già da giovanissimo.

A 15 anni venne arrestato la prima volta per furto, nel 1976 finì dietro le sbarre per rapina (ma poco dopo riuscì ad evadere dal carcere).

Sviluppò una grande passione per il gioco d’azzardo, nelle bische clandestine venne conosciuto col nome di “Walter“.

Nel 1987 vide i suoi disturbi mentali amplificarsi a causa dal suicidio del fratello, il quale si buttò sotto un treno con in braccio il figlioletto di soli quattro anni.

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I primi omicidi di Donato Bilancia 

Il primo omicidio avvenne il 16 ottobre 1997, la vittima era Giorgio Centenaro colpevole di aver osato truffare al gioco il suo aguzzino.

Bilancia amava mantenere un certo onore nel campo del gioco d’azzardo, pagava sempre i propri debiti e odiava essere truffato.

Decise così di soffocare Giorgio con le mani e del nastro adesivo, fu così bravo che inizialmente il caso venne archiviato come “morte per cause naturali“.

Solo otto giorni dopo uccise Maurizio Parenti e sua moglie, complici di Centenaro nella truffa, ai quali sottrasse 13 milioni e mezzo di lire.

Successivamente assassinò a sangue freddo i coniugi Solari e un cambiavalute con lo scopo di rapinarli.

Non tutto filò liscio… 

Il 25 gennaio 1998 uccise il metronotte Giangiorgio Canu semplicemente per avere una sua personale vendetta contro le forze dell’ordine.

Il 20 marzo freddò un altro cambiavalute, fornendo agli investigatori la prima prova che andò ad incastrarlo: il cognato della vittima vide l’assassino allontanarsi a bordo di una Mercedes scura.

Gli omicidi delle prostitute

Il 9 marzo 1998 iniziò a uccidere delle prostitute, assassinando per prima una ragazza albanese con la quale si era appartato.

Nove giorni dopo toccò a una prostituta ucraina, mentre il 24 marzo commise un grande errore che gli costò il carcere: tentò di uccidere una transessuale, ma la donna capendo in tempo le intenzioni dell’uomo, riuscì a scappare e chiamare due metronotte.

A quel punto ferì mortalmente le due guardie per poi andare a cercare la sua vittima designata, riuscendo solamente a ferirla all’addome.

A quel punto tornò indietro e finì i due corpi agonizzanti dei metronotte con un colpo di pistola.

Il 29 marzo uccise la nigeriana Tessy Adodo, la cui morte fornirà un enorme indizio per le indagini: venne riconosciuta l’arma del delitto.

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Omicidi casuali

Le indagini continuavano ad avanzare grazie anche alla testimonianza della transessuale, così Bilancia decise di cambiare soggetti, andando a massacrare persone casuali.

Il 12 aprile scassinò la porta del bagno di un intercity, uccidendo una ragazza che era semplicemente andata in bagno.

Il 14 aprile massacrò un’altra prostituta, mentre il 18 aprile fu la volta di una donna in treno, sul cui cadavere si masturbò.

Il 21 aprile Bilancia commise il suo ultimo omicidio, assassinando un benzinaio che si era semplicemente rifiutato di fargli credito per la benzina.

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Donato Bilancia – Foto Fonte: www.mattinopadova.gelocal.it

L’arresto di Donato Bilancia

La svolta definitiva delle indagini avvenne quasi casualmente, quando un amico di Donato Bilancia andò dai carabinieri a denunciare un fatto molto strano: aveva venduto la sua Mercedes scura ma non era ancora avvenuto lo scambio di proprietà, così a casa sua cominciò a vedersi recapitare numerose multe.

Da lì si scoprì che le multe venivano da luoghi vicini a quelli degli omicidi e a orari corrispondenti.

Dopo alcune indagini, la polizia arrestò Bilancia il 6 maggio 1998, l’uomo non oppose resistenza.

Successivamente all’arresto, il killer confessò ogni reato, anche quello di Centenaro. L’assassino è oggi in carcere a scontare 13 ergastoli per i 17 omicidi e 16 anni di carcere per il tentato omicidio della transessuale Lorena Castro.

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