LA VILLA DEI VOLATILI – UN ALTRO NATALE DIMENTICATO
Eccoci qui, a meno di una settimana da natale. Da novembre a oggi, abbiamo parlato di ben quattro luoghi in cui le festività sono solo un lontano ricordo. Un paese che a natale rinasce, una villa infestata, una casa dove il natale non è stato mai più festeggiato… oggi entreremo nella villa dei volatili, dove il natale non solo è stato dimenticato, ma anche nell’abbandono viene schiacciato da ben più interessanti scorci impolverati.
LA VILLA DEI VOLATILI – UN ALTRO NATALE DIMENTICATO
Ci troviamo in nord Italia, nel cuore di un piccolo paesino di campagna. In mezzo a verdi campi, sorge la villa dei volatili, appartenuta per un lungo periodo alla famiglia Cantoni (nome di fantasia). La famiglia Cantoni divenne la proprietaria di questa enorme dimora grazie a un matrimonio combinato con i Pierini (nome di fantasia). I Cantoni abitarono la casa per oltre due secoli, più precisamente fino al XIX secolo. L’edificio ebbe poi diversi proprietari, tanto che nel 1960 vi abitavano ben novanta persone! ma venne abbandonata poco dopo, e lo scorrere del tempo l’ha lentamente consumata.
La composizione della villa e gli anni dell’abbandono
Oggi la villa offre uno spunto fotografico assai interessanti a tutti gli urbexer in cerca di posti sensazionali. Un enorme cancello ottocentesco da il “benvenuto” agli incauti visitatori, che oltre le sue sbarre potranno scorgere la magnificenza di questa meraviglia dimenticata.
La villa si presenta da subito in tutta la sua vastità, anche se ciò che vediamo oggi è solo il risultato della ristrutturazione avvenuta tra il ‘700 e l’800.
La casa padronale è posta al centro dell’edificio, sul suo tetto si ergono due grandi caminetti dalla forma singolare. Ai lati della dimora vi sono due barchesse, abbellite da volti scolpiti incastrati tra una colonna e l’altra. A chiudere le due aree dedicate al lavoro, un paio di torrioni identici, in grado di catturare immediatamente l’attenzione dei viandanti, suscitando meraviglia e stupore. Ma il vero gioiello si trova al suo interno.
Il passato impresso nel presente.
Gli interni di questo luogo sembrano essere infiniti, tanto che dopo i vari crolli subiti dalla struttura, alcune stanze sono quasi diventate segrete e irraggiungibili. La particolarità della villa dei volatili, è la presenza al suo interno di varie specie di uccelli imbalsamati, antichi trofei che paiono gridare: “fatemi volare lontano da qui”.
Alcune stanze sembrano essersi fermate nel tempo. Pare possano parlarci, sono in grado di suscitarci malinconia. Guardandole attentamente, viaggiando con la fantasia, i nostri occhi sembreranno riprodurre scene di vita quotidiana:
“E ce li vedo lì. Io, il mio amato e il nostro bambino che dorme serenamente nella culla. Il gatto sullo sgabello col dolce suono delle sue fusa, mentre lo scoppiettio del fuoco e il profumo di vin brulé fanno il resto della magia. Lo vedo e lo bramo. Perché nell’abbandono ho ritrovato ciò che più desidero: un sogno vivo all’interno di morenti mura”.
Ma come se non bastasse, la villa dei volatili è in grado di regalarci un ultimo colpo al cuore. In un angolo invisibile, sono presenti delle decorazioni natalizie sporche e impolverate. In un luogo del genere, dove la malinconia e il dolce sapore di ricordi che non ci appartengono, riescono a smuoverci grandi pezzetti di un ritrovato tenero cuore… trovarci davanti frammenti di oggetti solitamente attorniati da sorrisi ed allegria, fa venire un nodo alla gola, uno di quelli davvero difficili da sciogliere. Perché che siamo religiosi o atei, cinici o speranzosi, bambini o adulti, amanti del freddo o del caldo… il natale è quel periodo dove i colori, i profumi e l’allegria fanno da padroni. E vedere simboli di gioia ridotti a impolverati rottami, ci catapulta nel lato brutto dell’urbex: la visione di vecchi contenitori di vita, portati alla morte.
Altre foto della villa.
Buone scoperte, da Osso di Seppia!