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CIMITERI ABBANDONATI – SPECIALE 2 NOVEMBRE

Ogni 2 novembre si festeggia la commemorazione di tutti i fedeli defunti, una ricorrenza della chiesa latina più comunemente conosciuta come “festa dei morti“. Durante questa ricorrenza, in Italia, è tradizione recarsi nei cimiteri per posare un fiore sulle tombe di chi non c’è più. Tuttavia, in pochi sanno che esistono alcuni defunti che non ricevono più visite da molto tempo… sono le persone sepolte nei cimiteri abbandonati.

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CIMITERI ABBANDONATI

In Italia esistono moltissimi cimiteri ormai abbandonati e dimenticati da tempo, un triste epilogo per tutte quelle persone che in quei luoghi riposano eternamente. Per abbiamo deciso alla vigilia della festa di tutti i morti di parlarvi dei tre cimiteri abbandonati che ci hanno colpiti durante le nostre esplorazioni. Un piccolo articolo per riportare alla luce coloro che in quelle vecchie tombe hanno trovato l’eterno riposo.

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Il cimitero di Toiano

Toiano è un paesino fantasma situato in Toscana. Il paese, nonostante sia disabitato ormai da anni, si presenta pittoresco e caratteristico come tutti gli incantevoli borghi toscani.

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Per giungere alle vecchie case che compongono il paesino, è impossibile non imbattersi nel cimitero di Toiano. Il cimitero di questo paesino versa in uno stato di semi-abbandono. Alcune tombe sono ornate da fiori freschi, mentre altre da enormi crepe e ruggine.

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Il cimitero di Toiano divenne famoso nel 1947, anno dell’assassinio della bella Elvira Orlandini. Elvira era una bellissima ragazza di 22 anni il cui corpo venne rinvenuto morto nei boschi. Dai segni che si potevano distinguere sul corpo della ragazza, si constatò che l’omicidio fu davvero molto violento. Grazie a questo particolare, ben presto una moltitudine di giornalisti si gettò su Toiano e il caso Orlandini divenne famoso in tutta Italia.

Tra i sospettati per la morte di Elvira, finì il suo fidanzato. Il giovane venne presto incarcerato, ma la cosa fece infuriare gli abitanti del paesino poiché la metà di loro lo riteneva innocente. Le proteste nel borghetto furono molto violente, si crearono due fazioni all’interno di Toiano: una accusava il ragazzo di Elvira, l’altra lo difendeva e credeva nella sua innocenza. Alla fine del processo, il giovane venne scarcerato e il caso Orlandini si concluse senza alcun colpevole. Oggi, in ricordo della bella Elvira, vi è un monumento commemorativo nel luogo in cui fu trovata morta.

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Ph Veronica Zinnia.

Il cimitero del manicomio

A pochi passi dall’ex Manicomio di Volterra (visitabile grazie alla Onlus “inclusione graffio e parola) si trova il cimitero San Finocchi, luogo di sepoltura dei pazienti dell’ex istituto psichiatrico toscano.

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Il cimitero degli internati nasce nel 1942 come ampliamento al già esistente cimitero di San Girolamo. L’aumento della popolazione manicomiale rese necessario un ampliamento della struttura esistente. Dopo l’apertura del cimitero si pensò di renderlo una piccola opera d’arte con ossari e scalinate, ma i lavori non partirono mai. Il cimitero cadde in disuso nel 1977, oggi al suo interno possiamo trovare lapidi di ogni tipo… alcune anche senza nome.

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Il cimitero di Villa Samantha

Chi vive dalle parti di Bologna, avrà sicuramente sentito parlare di Villa Samantha, il rudere più infestato dell’Emilia. La villa fu la dimora di un prete, ma quando l’uomo sparì improvvisamente insieme a coloro che abitavano quella casa… nacquero numerosi leggende volte a spiegare quella fuga improvvisa (potete leggerle cliccando QUI).

Accanto a questa casa infestata, sorge un piccolo cimitero… probabilmente uno dei più famosi della regione, il cimitero di villa Samantha. Questo cimiterino fece parlare di sé grazie ad alcuni scandali dovuti a una setta di satanisti, che utilizzarono anche le ossa dei morti per alcuni dei loro riti. Dopo quegli eventi, le autorità bonificarono il cimitero e il popolo bolognese diede alla luce nuove inquietanti leggende su quel luogo.

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Quello che pochi sanno, è che leggendo le vecchie lapidi sbiadite si possono trovare alcuni epitaffi che raccontano una breve e straziante storia. Una tomba ci parla di un ragazzo morto in giovane età, un’altra commemora una madre e la figlioletta morte durante un’incursione aerea nella seconda guerra mondiale.

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Questi sono solo tre dei numerosi cimiteri abbandonati nel territorio italiano. A nostro parere si tratta della forma di abbandono più crudele. Quella che ci ricorda costantemente ciò che siamo destinati a diventare: ossa polverose dimenticate dal mondo.

Per questo vi esortiamo ad andare durante la giornata del 2 novembre a trovare i vostri cari che non ci sono più. Un piccolo gesto, come portare un fiore a chi si è tanto amato in vita. Un gesto che può nella sua banalità spezzare per un attimo questo destino crudele.

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